« La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria,non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia. La rivoluzione è un atto di violenza ».
mao tze tung
«Rivoluzione? Rivoluzione? Per favore, non parlarmi tu di rivoluzione! Io so benissimo cosa sono e come cominciano: c’è qualcuno che sa leggere i libri che va da quelli che non sanno leggere i libri, che poi sono i poveracci, e gli dice: – Oh, oh, è venuto il momento di cambiare tutto – (… )
Io so quello che dico, ci son cresciuto in mezzo, alle rivoluzioni. Quelli che leggono i libri vanno da quelli che non leggono i libri, i poveracci, e gli dicono: – Qui ci vuole un cambiamento! – e la povera gente fa il cambiamento. E poi i più furbi di quelli che leggono i libri si siedono intorno a un tavolo, e parlano, parlano, e mangiano. Parlano e mangiano! E intanto che fine ha fatto la povera gente? Tutti morti! Ecco la tua rivoluzione!
Per favore, non parlarmi piú di rivoluzione… E porca troia, lo sai che succede dopo?
Niente! Tutto torna come prima».
Juan (rod Steiger) a Sean/John(james Coburn) "giù la testa" di S.Leone. (1971)
"la rivoluzione? iniziamo da qualcosa di semplice: c’è gente che non ha ne casa ne lavoro mentre c’è gente che di case ne ha anche troppe. Tassarle? chi ha parlato di tassarle? ciò che spinge la gente a non essere veramente radicale su certi argomenti è il sogno perverso nel senso letterale e rivoluzionario del termine: l’orwelliano "passare dall’altra parte".
Anonimo, 2006
"la rivoluzione non è un cammello, una carta da regalo, non sono asparagi. Non si può fare con tanti trichechi, con carabattole o con Taddeo. La rivoluzione è un atto di demenza"
Nucleo Disarmato Demenziale 2008