Lettera al Signor Ministro della dissuasione dalle difformità

Caro ministro della dissuasione delle difformità,
le scrivo in seguito all’attuazione del suo felice provvedimento di dotare le strade delle nostre splendide città di militari in pattuglia.
In merito vorrei farle alcune osservazioni che spero le diano ispirazione per migliorare questo servizio utile soprattutto a noi cittadini possidenti e teleutenti.

1 – ripristinare il corretto uso della forza per le strade da parte delle forze dell’ordine.

Nonostante ci sia qualche rimasuglio della conventicola catto-stalinista-nazi-pacifista che vorrebbe addirittura una formazione delle forze dell’ordine alla risoluzione nonviolenta delle questioni di ordine pubblico, è comunque evidente che i nostri corpi di polizia si siano rammolliti e per pigrizia tendano a prediligere metodi blandi – Genova 2001 e altri casi ne sono un esempio – che consentono comunque al barbone, al delinquente, al non-possessore-di-suv, al non ariano, al disobbediente, al nazipacifista di sfuggire alla legge che incarna la giustizia nei suoi più elevati – perché divini – ideali. Il milite    riporterà alle polizie silenziosa e pugnace determinazione che scevra da dialettiche applicherà immediatamente giustizia ispirata e di calibro approvato dalla nato. D’altra parte è ipocrita distinguere il grado di pericolosità di un crimine, nelle strade: il crimine di per sé è la non accettazione dei grandi valori del nostro sistema e come tale ha grado di pericolosità massimo. E adeguatamente va punito.
Quando il provocatore pacifista volgarmente aizzava i media marxisti durante    manifestazioni dicendo “siamo tutti afgani, omosessuali, zingari, iracheni, campesinos, tupac amaru” ci metteva di fronte proprio a questa realtà che i nostri servitori dell’ordine hanno tralasciato per eccessiva blandezza e benevolenza. La tolleranza zero di cui abbiamo bisogno trasformerà ogni deviante in un bersaglio, al quale i nostri ragazzi sono senza dubbio abituati a tirare.

2 – ribadire il rapporto padrone/sottoposto agli abitanti delle periferie

La periferia, si sa, è piena di soggetti potenzialmente insoddisfatti e quindi riottosi, nonostante ormai addomesticati da televisione, veline e pallone. La scelta di non mandare queste pattuglie di militari nei centri storici ma solo nelle periferie ed attorno alle discariche è una scelta felice: gli abitanti di queste zone devono accettare che con lo stato non si dialoga e che non possono certo avanzare proposte indisponenti in nome di un bene e di una sopravvivenza che non sono comuni a quelle della maggioranza (dei consumatori).
La corretta relazione di sudditanza verrà quindi fatta rispettare dai soldati, abituati alla soppressione, alla violenza, alla tortura, ed alla difesa degli interessi dei colonizzatori dei paesi che loro stessi hanno provveduto a “sgomberare” di pericolosi soggetti non-collaboranti e dei loro bambini, e delle loro case.
La lezione di tolleranza che il milite darà al popolo italiano è stata lungamente annunciata, tra l’altro, dall’esposizione di immagini naziste e fasciste su veicoli e nelle camerate, come si è visto su immagini diffuse su internet, e dai filmati circolati riguardo le loro innocenti sessioni di tiro al bersaglio: bisognava sparare al nemico, tanto valeva divertirsi un po’.
Questi giovani sono aitanti e volenterosi, come sempre i nostri incompresi ragazzi che rifiutano l’omologazione della tolleranza, della cultura e del rispetto: sono privi del tipico imprinting culturale di stampo marxista veicolato dall’istruzione (le malelingue staliniste dicono: confusi ed ignoranti – ma verrà anche la loro ora se lei vorrà, signor Ministro), sono armati ed allenati ed hanno nel cuore i valori della grande tradizionale mistica fascista e del bene che essa fece al nostro paese e di riflesso al mondo intero.
La sfiducia che spesso questi luoghi marginali e disagiati del territorio italiano hanno nei confronti di uno stato che sentono spesso assente verrà quindi a cessare per forza, ma anche altri saranno gli incarichi delle milizie in queste zone ad altro rischio di non-teleutenza e non-velinaggio:
Glieli ricordo brevemente:

  • Impedire che i poveri (che lo sono per eccesso di statalismo/scarsezza di volontà imprenditoriale, per tossicomania dispendiosa, eccesso di vizi ed abiezione, mancanza di coniuge figlio/a di miliardario) manifestino il loro scontento, per altro immotivato dopo la grande risalita a cui i suoi colleghi stanno riportando il paese.
  • Fare sì che i drogati acquistino solo da Camorra Convenzionata e che muoiano solo nelle loro case o comunque non nei centri commerciali, nei concessionari di       automobili, nei lounge di piazza dove si beve mojito (che verrà d’ora in poi italianizzato in Melassa Mentolata alla Limetta, con zucchero marrone – essendo la parola canna proibita spero, d’ora in poi). Dovranno altresì controllare che i tossici a morire non siano rampolli dei contribuenti più abbienti,  che verranno curati all’estero, al sicuro dalla sanità italiana rovinata dai fannulloni e dai bamboccioni.
  • Fare sì che gli ubriachi consumino molte consumazioni prima di guidare per l’ultima volta.                                                                                                            
  • Che i rumeni non bevano troppa sambuca e non puzzino troppo di cipolla o di aglio, onde evitare di trasformare il rogo in cui muoiono in un soffritto.
  • Che i negri non vadano troppo in giro un volta tornati dai campi di pomodori, cocomeri, meloni, peperoni eccetera.
  • Che i culattoni di strada non diano troppo fastidio e non facciano eccessiva concorrenza ai trans che danno giusto sollazzo ai rampolli bene delle grandi famiglie che producono.
  • che le ragazzine africane od est-europee siano ben sode.


In questo modo gli abitanti delle periferie militarizzate si rassegneranno finalmente alla loro inferiorità sociale culturale ed economica rispetto a quelli del centro storico o a quelli delle villette.
Accettato con alto senso del dovere questo fatto potranno in sicurezza continuare a produrre e lavorare per il benessere dei loro concittadini.

3 – avvicinamento delle forze dell’ordine ai veri luoghi del crimine

Come ben sappiamo molte delle violenze avvengono in ambito domestico. Aggressioni, ferimenti, uccisioni, stupri sono molto praticati nella tanto blasonata famiglia italiana, comandata come da leggi bibliche dal pater che dispone a suo piacimento di proprietà e donne. Avvicinare i militari alle case è solo un primo passo necessario affinché possano intervenire celermente a rilevare danni alle persone o soprattuto a proprietà che possano conservare un valore indipendentemente dall’essere in vita dei padroni.
Sapere qualcuno dei baldi giovani subito fuori la porta di una casa dove si commette un delitto può essere molto importante:

  • per dare la colpa ad uno zingaro nelle vicinanze
  • per raccogliere informazioni sufficienti a fare una puntata di porta a porta
  • per chiedere un contributo economico a chi ha commesso il fatto, sicuramente un lavoratore la cui attività non può certo fermarsi recando danno al paese perché il suo imprenditore ha commesso un errore nel non rispettare una legislazione complottista e filomarxista estesa da una magistratura golpista.
  • per picchiare dei passanti allo scopo di ottenere informazioni


Ora che so che un militare sarà nelle vicinanze di un crimine – non per prevenirlo, né per punirlo:  solo passeggiando – mi sento più sicuro signor Ministro, alla faccia di quelli che dicono che i reati sono dentro le famiglie, dentro le case, nelle banche, nelle aziende, nelle aule del parlamento, nelle ville della gente bene: calunniatori!
Le chiederei in proposito se non fosse possibile assegnare una squadra di soldati – e delle sempre validissime forze dell’ordine – per ogni abitazione, dove costose suv corrono ogni giorno pericoli terribili, dove ogni giorno i padroni di casa sono costretti a difendere con le armi da fuoco beni che credevano al sicuro nelle casseforti: se le imposte non fossero così ingiustamente alte in questo paese – soprattutto per gli abbienti che tanto danno al nostro paese – loro non sarebbero costretti a possedere dei beni non dichiarati e potrebbero assicurarsi.
Purtroppo la necessità di possedere questi beni nascosti da uno stato ingiusto scatena la ferocia avida di albanesi e zingari che dopo essersi scambiati dei segnali scritti accanto ai citofoni rapinano solo le abitazioni di chi produce, contribuisce, tele-spetta e consuma le merci giuste.
Una pattuglia su ogni pianerottolo, signor ministro.
A controllare che lo scontento non si trasformi in follia rivoluzionaria e criminale, a ricordare che il mondo è diviso in classi che proprio come le diverse parti di un corpo devono rimanere al loro posto senza intralciarsi o sperare di cambiare.
A tenere lontani bingobongo, mustafà, beduini, musi gialli e chissà cos’altro dalle vagine delle nostre adorate figlie e dai lombi dei nostri rampolli, sempre più confusi dall’ inquinamento dei valori che la lobby omosessuale compie monopolizzando le attività creative e comunicative.
Reati finanziari, crimini domestici, delitti di genere, malavita organizzata (le almeno tre o quattro grandi organizzazioni italiane), reati politici altro non sono che naturalissimi effetti collaterali di un paese che cresce e avanza, ma la stampa in mano alle sinistre radicali vi si getta sopra creando emergenze immaginarie o comunque marginali rispetto all’invasione di extracomunitari o comunitari indesiderati-non-calciatori-non-modelle e alla scandalosa carenza di decoder per tv digitale terrestre.
Uccidere un migrante (ma anche uno stanziale-non-griffato) a grande distanza: questo potranno i motivatissimi nostri soldati dotati delle migliori tecnologie; distruggere case e palazzi di sospetti devianti: questo potranno; spianare la strana a convenienti ricostruzioni: questo potranno; esportare i valori della democrazia a stelle e strisce spruzzata di littorio: questo potranno e possono. Speriamo che d’ora in poi possano farlo in pianta stabile anche per le strade della nostra disastrata povera Italia.
Non è da escludere, tra l’altro, che presto si aggiungano anche truppe Nato alle pattuglie.
Comunque signor ministro la prego: ragazzi della folgore su ogni zerbino, ad ogni tavola, in ogni talamo, ovunque ci sia una piega nella stiratura che vada punita, un jeans stretto come cintura di castità, un lavoratore che precipitando fermi il cantiere, un gommone carico di improduttivi (tipo i neonati) da affondare. Bersaglieri, carabinieri, avieri, artificieri, incursori, guastatori, fucilieri, esploratori: grazie signor Ministro.

4 – militarizzare il paese per diverse ragioni: tutte condivisibili

Oltre che per abbattere finalmente l’ingiusto dissenso che il suo governo potrebbe ottenere, militarizzare il paese sulla scia dei riusciti esperimenti sudamericani, caraibici, africani ed asiatici ci avvicinerà molto ai cari Stati Uniti, cui giustamente aspiriamo ad assomigliare ora che anch’essi hanno accettato la nostra proposta ispirativa di stampo fascista.
Una volta militarizzati godremo di molti benefici collaterali:

* La possibilità di ospitare centrali nucleari

L’inteligencjia ecostalinista ci vorrebbe tutti in bicicletta e pieni di tartarughe ma non si rendono contro che la soluzione del nucleare è necessaria al benessere del paese. Centrali nucleari però andrebbero accompagnate da ancora più forze dell’ordine e soldati per le strade, per impedire il folle dissenso delle cosche eco-femmi-paci-nazi-catto-no-omo-bolsceviche di mettersi in testa una di quelle bizzarre utopie bombarole o assassinarde che accomunano da sempre insurrezionalisti come Bresci, Ghandi, Bondi, Sbirulino, San Francesco, Ciccio Formaggio e molti altri. L’energia nucleare risolverà finalmente le seguenti estreme urgenze:

  • i problemi relativi al trasporto stradale
  • l’illuminazione delle veline
  • l’illuminazione dei calciatori
  • l’accensione di molti decoder digitali terrestri o satellitari per centrale nucleare (tanto che il nuovo standard di misurazione dell’energia prodotta da ogni singola      centrale diverrà il dec*centr/ora)
  • l’accensione di molti concerti di ligabuoi, giovanotti, uddui, alberghi nipponici, disco-bar, disco-pub, disco-pare eccetera
  • l’accensione di miliardi di playstation e xbox
  • il consumo di milioni di aerei


Questi baldi giovani potranno tranquillamente dividersi tra discariche e centrali nucleari che  andrebbero situate molto vicine tra loro, per polarizzare i rischi di scontento disfattista-stalinista-eco-nazi-pacifista. Le centrali produrrebbero, come altrove in Europa e nel mondo, molta energia sicura – alla  francese –  che porterebbe una ventata di sviluppo e progresso. produrrebbero, come gli studi del suo collega ministro della magnificenza locale ci dicono, circa il 7.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000 % dell’energia elettrica necessaria ad alimentare un pestaggio di rom o una velina e potranno mandare avanti migliaia di Bilionaire pieni di italiani finalmente allegri e sicuri.

*la possibilità di salvaguardare il nostro grande paese pericoli rossi

nonostante sembri sopita la minaccia comunista – a parte gli ultimi focolai sudamericani, afgani, africani, iraniani ed iracheni – non è da escludere che possa esserci una recrudescenza del diffondersi dell’infame dottrina, come colpo di coda prima della sua eliminazione.
La presenza dei soldati nelle nostre strade rassicurerà il cittadino comune, il teleconsumatore, e lo esorterà a non compiere scelte sbagliate volte alla diffusione dell’infame dottrina. Anni fa doveva essere tenuto tutto segreto perché ancora non era chiaro da che parte fosse il bene. Nascevano così gruppi segreti paramilitari pieni di infiltrazioni ed appoggi da rami delle istituzioni politiche e militari che non potevano esporsi per via di insulsi pregiudizi pseudodemocratici (ma la stampa marxista li definiva: deviazioni).
Ora non sarà più necessario e grazie a lei, signor ministro, i nostri ragazzi in divisa potranno finalmente far vedere alla vecchie forze dell’ordine come si fa un po’ di sana repressione eversiva.
Prima si insabbiava, si manovrava,  si faceva scappare il morto giù da una finestra o ad una manifestazione, magari su un ferrovia o in una stazione. A breve il comunismo verrà ufficialmente messo fuori legge ed i nostri ragazzi saranno sulle strade a far trionfare ancora la giustizia.

5 – ancora un idea sulla grande via delle riforme.

in molti paesi il capo di stato o il detentore del ministero corrispondente a cui l’esercito fa riferimento è anche la massima autorità militare.
Proprio come il presidente Bush che è anche comandante in capo delle forze militari del paese.
sulla scia delle grandi riforme atte a svecchiare un sistema democratico scricchiolante e filomarxista, c’è un cambiamento importante da fare, signor ministro e la presenza delle forze armate nelle strade italiane ne è un primo passo: non più il capo politico sarà anche il capo delle forze armate ma il contrario: il più alto ufficiale (o il più forte dopo un gara di lotta e tattica amministrativa/militare) sarà di conseguenza il presidente (o leader, o pontefice o grande capo o imperatore).
Militarizzando il sistema giuridico si otterranno grandi in termine di ordine pubblico e militarizzando il modo di relazionarsi dei cittadini italiani si rinsalderanno costumi in progressivo ed inesorabile decadimento.
Come lei ed i suoi colleghi ci avete insegnato, signor ministro, a volte un provvedimento va emanato anche se alla gente sembra ingiusto, proprio come farebbe un buon padre di famiglia che educa con dolce durezza i figli. dopotutto dopo avere infilato un bastone nella strettoia dell’educazione, una carota non creerà certo problemi.

6 – ultima considerazione
ultima considerazione in confidenza, signor ministro.
La cosa di cui la ringrazio maggiormente è che i suoi soldati per le strade potranno svolgere il  compito fondamentale che gli avete affidato ed a cui aspirano da anni quelli come lei: il controllo del fatto che ad esercitare la libertà sia solo chi può permetterselo per censo, nobiltà dei natali, correttezza di pensiero e meriti di soppressione dei rivali – competizione, direbbero i buonisti.
Come natura insegna, signor ministro: i più forti sono nel giusto.

7  – in conclusione
in conclusione signor ministro, spero che questi appunti possano esserle utili a farla sentire gratificato per il grande lavoro svolto e intanto la ispirino per proseguire nella recinzione – protettiva – delle nostre libertà. Nella mia piccola città vicino Roma per ora non  ci sono ne soldati ne ronde, ma il crimine è in agguato e ad ogni angolo posso scorgere l’ombra minacciosa di un deviante pronto ad avventarsi sulla mia possibilità di credere, obbedire e consumare.
Confido nel suo aiuto, signor ministro.

Teleutente e consumatore obbediente numero 6555321

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2 Responses to Lettera al Signor Ministro della dissuasione dalle difformità

  1. ddd says:

    non possiamo che essere commossi da tale dimostrazione di apprezzamento.

  2. i says:

    bè ti sei superato, altro che satira preventiva di serra! Mandala a comedonchisciotte…

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