tre saccenti sbocchi d’acido in tre giorni /2

2.
di quando si scende in piazza per difendere se non la libertà almeno chi in televisione dice di difenderla o chi vende dei dischi o dei libri in cui dice di difenderla o di conoscere qualcuno che la difende.

alla scuola di convincimento all’acquisto, che alcuni chiamano scienze delle comunicazioni, lo insegnano ed i nostri giornalisti l’hanno imparato: basta dire “democrazia” ogni due-tre parole e l’impatto sul pubblico è assicurato, che si tratti di un discorso sui diritti umani, sui terremoti, sulla ricetta del polipo caramellato, sugli ultimi ritrovati in fatto di occhiali da sole.
Democrazia che alle elementari ci spacciano come governo del popolo ma si scordano di dire che è anche sul popolo, si scordano sempre di ricordare la necessità di questo equilibrio.


Ovviamente da che mondo è mondo tutti hanno idee personali e finanche bislacche su cosa sia questa crazìa del demo e nessuno si è mai trattenuto dall’esprimere queste sue considerazioni, sottraendo ancora un po’ del tempo a nostra disposizione – fin troppo disponibili ad ascoltare persino il più strampalato dei crap artists .
Attualmente l’idea trasversale di democrazia televisiva, dai politici da salotto agli imbonitori-comici-santoni fino ai calciatori ed alle modelle ed ai soliti programmi di pseudo satira e comicità pecoreccia sembra essere l’inviolabile diritto di ognuno a sognare una vita come quelli che in televisione dicono che la democrazia è importante perchè tutti hanno diritto di sognare una vita diversa. Rileggete questa frase. Rileggetela ancora. Non servono ulteriori considerazioni.
Altri poi pensano che la democrazia sia la famosa libertà personale che non violi la libertà di chi ci sta vicino. Un po’ come la guerra in Afghanistan: vuoi mettere quanto contano poco i ragazzini magri magri e con l’aria un po’ tonta che muoiono come mosche rispetto ad una bella storia in stile bambino con la playstation che cade in un pozzo in brianza?
Ma la somma di tante piccole galere non dà la libertà a nessuno, è solo un canile, un allevamento di polli, la curva di uno stadio, un concerto rock.
Il problema si aggrava quando gli scarti di questa democrazia si fanno maggioranza, quando fallisce persino il discutibile sistema della giustezza dei più numerosi. Cosa fanno allora i democratici una volta che si è scoperto il loro vero volto di potenti? Si asserragliano nelle loro torri dove hanno custodito saperi ed opportunità e difendono la democrazia. Perchè difendere la democrazia conviene a tutti, soprattutto a chi la amministra e la possiede.
Tanto il lunedì sera, il martedì sera, il giovedì sera i palinsesti sono gravidi  di indignazione per i ragazzini morti, per il calcio truccato, per il lifting del premier; tutti divisi in buoni e cattivi, democratici e liberali e si scontrano tutti perchè ognuno è convinto che il proprio metodo sia il migliore, che il proprio partito abbia le idee più giuste ma che in fondo si sia d’accordo tutti almeno su una cosa. Perchè in fondo è così: sono tutti d’accordo e tutti indignati.

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