Derive /2 disarmati e demenziali

24 gennaio 2009 – pianeta terra –

Letture:
Neil Swaab – MR. Wiggles
Tommaso Pincio – Cinacittà
Valerio Marini – Cronache Steampunk (www.valeriomarini.it)

Ascolti
Dvorak – nona sinfonia
Aphrodite
Cracow Klezmer Band – de profundis (il gruppo ora si chiama bester quartet)

Tentativo di riavvio delle attività del blog.
Sono stati mesi duri, durissimi anzi, in cui il politico si è fatto personale e ci ha sprofondato in uno stato di abulìa maggiore persino del solito. Difficilmente ci riprenderemo e riusciremo a liberarci dalle invisibili pastoie di tentazioni nichiliste come l’edonismo, l’ozio, i telefilm e la spoliticizzazione sotto i colpi di intrattenimento a basto costo e facili fughe nello stordimento che sempre di più non serve ad allontanarci dalle inevitabili quotidianità (Politiche?Lavorative? Relazionali? Intellettuali? ).
Necessaria assunzione di colpe da parte di tutti i partecipanti del blog.
Liberati dagli ingombri relazionali alla stregua di vecchia stoviglieria sbeccata e presi nel tentativo di schiarirci le idee torniamo a tentare un postaggio quasi quotidiano su questo spazio troppo a lungo trascurato onde guadagnare di nuovo la lucidità necessaria alla quotidiana sopravvivenza fisicapiùmentalepiùsiociale che già trattasi di un accenno di rivoluzione.

Sale/scende

Sale
le lenticchie
il tè olong   
la contentezza che siano passate le odiate feste (e soprattutto il maledetto capodanno)
gli esecrabili & i fornicatori

Scende
la voglia di relazionarsi
la voglia di lavorare

Qualcosa.
Mentre l’italia affoga nel delirio generalizzato, la sopravvivenza di singoli e gruppi estranei a questo gran ballo si fa sempre più complicata.
Il delirio militarista di questo governo è solo un aspetto della totale inutilità della politica di palazzo/schermo/salotto, troppo impegnata a decidere quali armi siano o meno lecite da usare in guerra. Pagine di giornale intere, e relative ore televisive, a condannare il fatto che sia inopportuno utilizzare bombe al fosforo durante qualsivoglia conflitto e che sia preferibile sterminare la gente con le vecchie e mitiche bombe. In realtà solo in questo caso sembra che sia inopportuno, almeno per i più. Questo è sicuramente un risultato da riconoscere alla diplomazia islamica che è riuscita finalmente a convincere il mondo occidentale che anche i palestinesi sono esseri umani e quindi vanno uccisi solo con armi convenzionali.
Quando ci sarà un conflitto in qualche paese di bingo-bongo, invece si  potrà dare sfogo a tuttta la pirotecnica potenza bellica di cui disponiamo, visto che non combatteremo contro esseri umani ma contro creature che pur avendo la musica nel sangue ed eccellendo negli sport non hanno un’anima evoluta come quella di chi è nato nella culla della civiltà umana.
Perchè poi a sentire chiacchiere anche a sinistra, chiacchiere di gente misera ed ignorante – si capisce – la civiltà occidentale di derivazione mediterranea è la migliore, la più antica e la più evoluta perchè è l’unica rimasta al mondo.
Questo tronca qualsiasi possibilità di conversazione con queste persone, che poi vanno a sbandierarsi la simpatica tovaglia mediorientale per sentirsi comunque vicino alla causa di chi viene ucciso con armi convenzionali o meno.
Il fine ultimo di un arma qual’è?
Ovviamente ledere fisicamente persone o strutture suoi bersagli. Uccidere o mutilare nel caso dei viventi, rendere inservibile nel caso di strutture o mezzi. Qualunque arma svolga questo compito va bene.
Per quale motivo si dovrebbe regolamentare una cosa come la guerra rimane per noi miseri mortali un vero mistero. Ancor più misterioso è il motivo che dovrebbero spingere qualcuno a dover seguire  dei codici “d’onore” all’interno di un’attività che ha come fine l’annientamento dell’avversario – cioè l’imposizione delle proprie ragioni. Se perseguo il fine di sterminare un determinato gruppo di viventi per quale motivo dovrei usare loro correttezza? Davvero pensano che sterilizzare le punte delle lance sia il comportamento corretto?
In italia ci sono cascati tutti quanti ovviamente – belpaese del cazzo.
Quindi tutti a discutere con quali armi sia opportuno o meno sterminare ragazzini: bombe normali o bombe al fosforo, elicotteri che chiedono scusa (di benniana memoria) e altre menate.
Intrappolando anche la protesta vera in questa dialettica allucinata la gente intanto crepa.
Il delirio militarista poi prosegue anche per le nostre strade viste le solite emergenze stupridrogamussulmani. Fa ridere vero?
I miseri ducetti di questo pollaio interministeriale sembrano veramente convinti che possa funzionare ed i sessanta milioni di telestronzi biancorossoverdi sono ormai così videolobotomizzati che altro non pensano che sia una buona idea starsene più sicuri dentro casa o nei locali convenzionati.
Come se tutti questi ragazzoni  mimetici, calcistici, tunati (da tuning) e sgrammaticati possano risolvere colle loro armi altri problemi che la disoccupazione loro e la servitù dei loro padroni.
Come se continuare a rinchiudere i migranti nei campi di concentramento possa risolvere alcunchè.

Nel frattempo mentre tutti sono impegnati in questo abietto cabaret le cose succedono.
il vaticano ed i suoi soldati di ogni grado continuano nel pazzesco e delirante tentativo di rivendicare per il loro dio – ed i suoi rappresentanti –  la proprietà delle nostre vite e dei nostri input/output (leggi:orifizi).
Coi loro agenti segreti, presenti praticamente in ogni angolo del pianeta, portano avanti la loro intelligence alla stregua del più kitsch dei villain jamesbondiani. un quale filetto avete visto il cattivo vestito da prete?
La società dello spettacolo /lo spettacolo della società confonde programmi tv, sessioni parlamentari, dichiarazioni alla stampa rendendo impossibile per chi non legga i giornali per lavoro seguire con linearità qualunque cosa i nostri proprietari decidano per ottimizzare il nostro sfruttamento.  Puttane, ballerine, calciatori, urlatori, ministri luce e ministri ombra, urla e schiamazzi, reality show e quant’altro in un incubo che sembra uscito da dick o ballard.
Libri di merda affollano librerie di merda, d’altra parte.

A viterbo, da quando non ci sono praticamente più librerie nessuno sembra aver notato la differenza.
Certo ci sono simpatiche e illuminate rivendite mainstream ma prevalentemente ci si allontana poco dagli assortimenti di un supermercato, cioè paccottiglia vampira per bifolchi, maghetti, calciatori, comici televisivi, cantautori e quant’altro. Acquistare su internet è una soluzione, spostarsi nella vicina Roma è un’altra soluzione, scaricare/stampare/regalare è la nostra preferita, che pratichiamo o meglio praticavamo quando frequentavamo persone che leggono libri e prima che ci trovassimo circondati di gente che preferisce la cosmesi, il calcio e altre corbellerie.
La lettura è sempre più in secondo piano nelle priorità pubbliche e l’ambiente è sempre più invaso di orribilità, come se si volesse diluirlo, annacquarlo.
Questo dovrebbe rendere bene l’idea del potere della lettura.
Il problema è anche nei costi.
Uno dei sopracitati romanzi, ad esempio, edito da einaudi costa diciassette euro per circa trecento pagine di libro. Per altro una bella lettura, almeno fin dove siamo arrivati. Però Porco DI*, diciassette euri…
Editoria minore ed indipendente raggiungono anch’esse costi notevoli a volume, forse anche per colpa di costi inevitabili. E allora?
La soluzione in realtà non è complicata.

Utilizzare le biblioteche (costringendo così molti abbrutiti comuni a migliorarne il servizio),

scaricare libri da internet (Si trovano sia libri i cui stessi autori cedono gratuitamente la possibilità di scaricare il libro non a fini di lucro sia si trovano libri condivisi “di straforo” alla maniera della musica, ma si trovano anche libri vecchi e antichi i cui diritti ormai sono pubblici o cose simili -magari è possibile acquistare una stampantina e i relativi materiali in due o tre amici – una piccola laser è più che sufficiente a stampare solo testo costa un centinaio di euro scarsi e con una ricarica di toner si stampano migliaia di pagine di testo)

Regalare, prestare, farsi regalare farsi prestare libri

Tuffarsi nell’usato (bancarelle, privati, negozietti – ottimo modo anche per sfuggire al fatto che in libreria si trovino solo assortimenti mainstream pieni di paccottiglia)

Rubare libri a chi non se ne fa nulla, o a chi vorrebbe trarne profitto.

Rinunciare ad altre cose per l’acquisto di questi importanti strumenti di intrattenimento, istruzione, cultura. Buttiamo giù a questo punto anche un paio di appunti sulle rinunce che si potrebbero fare
– abbonamento allo stadio
– finanziamento della campagna “una mina in ogni cestino” per mutilare quanti più inferiori possibile
– sfruttamento della prostituzione
– acquisto di automobili nuove
– acquisto di telefonini
– frequentazione di remote e demenziali località di vacanza
– frequentazione di locali serali e notturni
– acquisto di abbigliamento superfluo
– acquisto di cosmetici
– squallide serate in pizzeria

comunque vabbè, queste sono solo chiacchiere….
Fate i bravi e scriveteci
disarmatiedemenziali at canaglie punto org

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