attività mondane –

Siete invitati ad un "cena e dopocena" in occasione del genetliaco di chicchessia (o di color-che- siano).
In pratica ci si raduna, si consumano cibi che si presume siano speciali, si bevono vini e liquori in onore del festeggiato (o dei festeggiati).
Secondo alcune tradizioni si offre all’ospite un dono: per augare buone cose o almeno qualche cose. I fidanzati si scambiano teneri ninnoli preziosi o telefonini, gli altri si regalano t-shirt, capi di abbigliamento o l’immancabile biancheria intima acquistata presso un franchising (tradizione antichissima).
Qualche sguardo imbarazzato e poi si comincia con la serata speciale, che per festeggiati ed in genere fortunati si concluderà di norma con un coito più o meno spontaneo e tradizionale. Continue reading

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domanda idiota

ma Casa era il fratello di Ezra?

ok sparatemi pure.

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appello presidente della repubblica

Di seguito copia del nostro aderire all’appello al presidente della repubblica affinchè fermi il cosiddetto pacchetto sicurezza.

 Vi esortiamo a scrivere e ad esortare altri a farlo.

Signor Presidente,

con la presente  intendiamo appellarci alla Sua persona ed alla Sua
figura istituzionale in merito al cosiddetto Pacchetto sicurezza ed ai
suoi contenuti palesemente razzisti, ingiusti ed in contrasto con la
Costituzione, di cui Lei è Garante.

Le chiediamo pertanto di non ratificare il cosiddetto Pacchetto
Sicurezza e di respingerlo alle Camere, esigendo la modifica di quanto
incompatibile con la nostra Costituzione ed esortando i nostri
legislatori ad una politica che unisca i popoli invece di dividerli e
che crei la vera sicurezza con la garanzia di pace, sopravvivenza e
dignità non solo per chi è in Italia o vi giunga per cercarne, ma anche
ovunque non vengano assicurate.

Certi di un Suo sollecito interessamento a questa preoccupante vicenda e
dell’attuazione di quanto in Suo potere, La ringraziamo dell’attenzione
e Le porgiamo i nostri saluti.

OMISSIS
OMISSIS
OMISSIS
Viterbo, otto luglio 2009

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nautica psicotica

nautica psicotica (citazione)

 "la calafatura della chiglia della mia personalità con la pece della solitudine mi tiene al sicuro da infiltrazioni relazionali che causerebbero il mio affondamento in un mare scuro. Il pispagno (pitch pine) emotivo di cui è composto il mio spirito…"

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diario di ronda /1

Abbiamo chiesto ad alcuni appartenenti a dei noti gruppi politici informali di Viterbo di informarci con trasparenza delle loro attività di sorveglianza. Naturalmente rifiutano il termine “ronda” effettivamente molto abusato sui media da qualche mese a questa parte. Dovremo per forza di cose omettere dati personali e modificare qualche nome ma il contenuto di quanto segue è interamente vero ed è scritto da uno di questi uomini. Dal canto nostro abbiamo dato assicurazione che il giornale ed i suoi lettori si accosteranno a queste testimonianze con occhi non velati da alcun pregiudizio, proprio per la volontà di queste persone di rendere manifesto il fatto che nessuno debba aver paura di loro e che la sicurezza e la pace è il loro unico obiettivo.
Quanto segue è il resoconto del primo giorno di sorveglianza del gruppo Sacrosanta Sicurezza, che opera a viterbo e provincia.


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Dieci cazzate tra sera e mattina

Quando vengono al calcetto se la
prendono con noi e rischiamo di prendere sempre le botte o di farci
rigare le macchine perchè loro a calcetto sono delle pippe, lo dice
anche il gestore dei campi di calcetto. Si fa sera, si fa mattina:
prima cazzata.

Gli stranieri vengono da noi per
delinquere perchè in italia non li punisce nessuno mentre da loro
hanno quello che si meritano. Si fa sera e si fa mattina: seconda cazzate.

Invece di lavorare per comprarsi una
macchina come la mia, che la pago in cinque anni, vogliono sempre
rubarmela ed io devo stare in paranoia ogni sera che parcheggio la
mia macchina nuova sotto casa. Si fa sera, si fa mattina: terza
cazzata.

Vengono qui per violentare le nostre
donne e noi non dobbiamo permettere che succeda. Dobbiamo proteggere
le nostre cose. Si fa sera, si fa mattina: quarta cazzata.

Sono culture e razze violente per
natura e noi dobbiamo colpirli per primi perchè non ci facciano del
male. Si fa sera, si fa mattina: quinta cazzata.

Fuori dalle discoteche vengono sempre a
cercare di rubare un po’ del lusso che ci siamo meritati e lo
vogliono dopo tre mesi che stanno in italia mentre noi ci stiamo da
quando siamo nati. Si fa sera, si fa mattina: sesta cazzata.

Non possiamo accogliere tutti quelli
che quando gli gira il culo fanno fagotto e vengono a rubare il
nostro lavoro, perchè non si accontentano di quello che hanno a casa
loro. Si fa sera, si fa mattina: settima cazzata.

Ce l’hanno proprio nel sangue di non
voler lavorare ed inserirsi nella società che li accoglie e li
sopporta; vengono solo a farsi gli affari loro. Si fa sera, si fa
mattina: ottava cazzata.

La gente che parla e basta e che non lo
sa e non lo capisce come va il mondo si pensa che questi possono
venire qui ed essere subito come noi. Si fa sera, si fa mattina: nona
cazzata.

questo non è razzismo, solo buon
senso, natura, evidenza. Si fa sera, si fa mattina: decima cazzata e
non certo l’ultima.

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tre saccenti sbocchi d’acido in tre giorni /3

3.
In cui si dicono due o tre cose sicuramente già sentite da qualche parte e di certo non di nostra invenzione e si conclude con un nostro pensiero.

Anni fa quando le neonate televisioni commerciali ci bombardavano di pubblicità si cambiava canale e basta. Poi si spegneva la tv perché aveva veramente rotto il cazzo. Adesso con feisbuc addirittura ci iscriviamo ad un servizio che ci recapita pubblicità. Addirittura gli forniamo dati personali ed informazioni su di noi affinché questa pubblicità riesca ad essere più martellante ed invasiva. Ad un certo punto poi pensiamo di dargli i dati personali di qualche conoscente, affinché si iscriva. Poi diciamo a feisbuc di mandargli la nostra stessa pubblicità (invitare qualcuno ad essere anch’egli fan di qualcosa) e la chiamiamo comunicazione o condivisione. Sarà questo che non va?
Stop.

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c’è un blog…

c’è un blog che usa nostre foto. Per questo e solo per questo lo linkiamo

La città vecchia

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tre saccenti sbocchi d’acido in tre giorni /2

2.
di quando si scende in piazza per difendere se non la libertà almeno chi in televisione dice di difenderla o chi vende dei dischi o dei libri in cui dice di difenderla o di conoscere qualcuno che la difende.

alla scuola di convincimento all’acquisto, che alcuni chiamano scienze delle comunicazioni, lo insegnano ed i nostri giornalisti l’hanno imparato: basta dire “democrazia” ogni due-tre parole e l’impatto sul pubblico è assicurato, che si tratti di un discorso sui diritti umani, sui terremoti, sulla ricetta del polipo caramellato, sugli ultimi ritrovati in fatto di occhiali da sole.
Democrazia che alle elementari ci spacciano come governo del popolo ma si scordano di dire che è anche sul popolo, si scordano sempre di ricordare la necessità di questo equilibrio.

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tre saccenti sbocchi d’acido in tre giorni /1

1.
Terremoto grandi firme (un po’ d’acido, una considerazione approssimativa, una chiosa breve, ed un commentino a qualche cazzata)

Ogni giornale o trasmissione sfoggia nomi importanti per celebrare il raro sisma ed i coinvolti si incipriano il naso con la speranza di poter essere intervistati magari da Studio Aperto, magari con l’opportunità di frignare un pochetto e magari di far finire un amico in tv, anche se coi piedi davanti.
Vorremmo dire solo questo.
Il ributtante risultato della società dello spettacolo e dello spettacolo della società è questo.
E non permettiamo a nessuno di dirci di cosa dobbiamo parlare e di cosa dobbiamo tacere, quello che possiamo fotografare, quello che è giusto fare o pensare, quando essere seri o ironici, allegri o tristi. Dobbiamo essere pronti a pagare qualunque prezzo per queste libertà.

I riflettori si accendano sul dopo, per controllare che tutto venga fatto a dovere e che non si faccia la fine dei fondi dell’irpinia, si controlli quanto il sistema si impegna a salvaguardare la dignità dei sopravvissuti a fermare la pluridecennale impunità dei palazzinari.
Ma siamo sicuri che sotto la sorveglianza attenta dei quotidiani più autorevoli eventuali malefatte verranno segnalate immediatamente. Un po’ come è successo sempre no? Un trafiletto sulle veline, il calciomercato, la tinta di capelli del premier, i rumeni cattivi, la guerra in afghanistan. Ah no, quello no. La stampa italiana sa benissimo che non c’è nessuna guerra in afghanistan.

Dobbiamo farci tutti un esame di coscienza – abbiamo tutti le nostre responsabilità
titolavano i giornali citando qualche Eletto che come al solito si ingozzava di frasi fatte e luoghi comuni. Magari lo stesso Presidente. Non è vero. Noi non abbiamo causato nessun terremoto, non abbiamo mai costruito palazzine, non abbiamo magheggiato con appalti e fondi, non ci facciamo belli delle disgrazie altrui, non mentiamo sistematicamente a milioni di persone.
Siete invitati a non farvi coinvolgere di nuovo da questo indignato “daccordismo” da trasmissione televisiva.

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